This is not so funny

Avete presente la frase "Se sei triste, non tornare dove sei stato felice. La felicità appartiene al tempo, non al luogo" di Jim Morrison (se non sbaglio)? E' quello che ho pensato quando, ai primi di Marzo sono tornata a visitare il Bio Parco di Roma. Chissà poi cosa mi sarei dovuta aspettare... degli animali in gabbia e basta. Semplice.
La prima volta che misi piede nel parco ero una ragazzina delle medie e ci andai con mia madre e mia sorella; era primavera c'era il sole e c'erano tanti altri ragazzini come me.
Ci sono tornata a 22 anni da sola; era un lunedì mattina, era un giorno nuvoloso e il parco era vuoto; con in mano la macchina fotografica e nell'altra il biglietto per entrare mi sono incamminata e più avanzavo più mi chiedevo: "ma è lo stesso posto che dieci anni fa guardavo con interesse emozione e euforia?!". Evidentemente, oltre alle nuvole grigie che già davano un'atmosfera poco serena quel lunedì mattina, quando si ha 12 anni certe realtà non le noti; pensi "non ci sono più animali dietro le sbarre! Hanno più spazio, staranno bene di certo! No?" NO. Non mi sono affatto divertita.
Ripeto: chissà cosa aspettavo di trovare? Animali felici da fotografare mentre corrono e si muovono e vivono? Volevo fare delle belle foto di loro in primo piano, perché sono la mia passione; mi sono ritrovata a fotografare spazi ristretti, alcune gabbie, i loro volti vuoti dietro il vetro e dei comportamenti non tanto normali: leopardi che fanno ripetutamente avanti e dietro in uno spazio grande quanto una camera da letto; animali imponenti o cacciatori che ti guardano ma è come se non ti vedono; orsi o scimmie in un angolo a fissare il vuoto in silenzio.
Dieci anni fa sono stata felice perché "la felicità appartiene al tempo, non al luogo".
Mi sono sentita sola in quel parco.